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24 luglio 2006

Sbarco e avanzata nel centro

bucarest by flyPartiti alle 4.30 della mattina da Ferrara Bucarest si scopre a noi alle 9.30. Fa già caldo, ma mai come a casa. Come si vede dalla foto, il pilota ci ha fatto un favore e, invece di atterrare in aeroporto, ci ha lasciati in pieno centro. Bastava chiederlo.

Nella canicola di Luglio passiamo da un mini bus ad un altro senza smettere di sudare. In 4 ore arriviamo a Panciu e ci sediamo su una panca all'ombra. Primo respiro. Chiacchieriamo con Alessandro, responsabile qui del progetto. Ci dà qualche indicazione su come non farci rubare sui resti e discutiamo sul programma di lavoro. Birra e biscotti fanno da contorno alle chiacchiere.

Insieme a noi, ma scalati nel tempo, arrivano anche alcuni volontari giunti qui per un campo di lavoro. La sera si fa baracca, ma con discrezione. La stanchezza del viaggio vince. Non superiamo la mezzanotte che siamo già a letto.

La mattina inizia l'avventura vera e propria. Siamo a Focsani, 40 minuti da qui, e incontriamo il gruppo di educatori che staranno con noi per due settimana. Ci presentiamo e pure loro lo fanno. Tutte donne. Forse da domani anche un uomo. L'istituto lavora con bambini sordomuti. Quello che chiedono è un percorso che li aiuti nell'espressione e nella comunicazione al di fuori dell'uso del linguaggio dei segni. Andiamo più a fondo e chiediamo di più. The group (missing 2) Come ci aspettavamo, appena fai domande un po' più approfondite, subito loro descrivono le meraviglie del loro lavoro. A sentir loro fanno già tutto e l'istituto va a meraviglia. Noi non dubitiamo, ma ci chiediamo perché allora sono lì.

Lo scopriremo da domani. Oggi si trattava di una giornata dedicata a conoscersi. Abbiamo presentato il programma e cercato con loro di definire i temi che poi saranno la base delle drammatizzazioni che faremo. Non facile, ma qualcosa è già venuto fuori. Chiudiamo l'incontro con alcune raccomandazioni sul vestiario comodo per rotolarsi sulla moquette.

Dopodiché si torna in strada, nel vento caldo. Il bus ci porta a casa per un pranzo veloce. Tra 5 minuti iniziamo il lavoro con i bambini. Pippo propone "3 tocchi". Tanto per rompere il ghiaccio. Niente laboratorio di trampoli. Ci diamo il tempo di giocare con loro, per entrare in confidenza. Abbiamo tempo. I bambini? Come dappertutto: bellissimi e affettuosi.
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