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26 luglio 2006

Finalmente acqua dal cielo

The group is workingTerzo dì di fatica. Si ritorna a Focsani. Continua il percorso con le educatrici. Un solo maschio si è aggiunto, ma mezzo infortunato fisicamente. Non partecipa dunque al lavoro fisico, ma è oggi entrato in una parte del lavoro creativo. Le "allieve" giocano con le immagini che diamo da fuori. Studio del movimento con cambiamento della superficie d'appoggio, poi allarghiamo l'immaginazione a tutto lo spazio attorno. Ammettiamo che possiamo dirci contenti. Sono solo tre giorni che stiamo con loro, ma cominciano a fidarsi, nonostante qualche imbarazzo.

Finiamo la mattinata con un lavoro più riposante. Nel programma che abbiamo stilato, dedichiamo una parte importante ai percorsi di osservazione. Saper vedere, non soltanto guardare. Per questo motivo occupano la pedana a turno. Chi sta fuori osserva e poi lo coinvolgiamo nella fase di commento. Sembra che piano piano comprendano dove le stiamo portando. La soglia di attenzione si è un po' alzata, anche se non per tutte allo stesso modo. Oggi ad esempio mancava Dorina (rinominata, per chi la conosce, la nonna di Bodo). È un'educatrice un po' anziana e molto ironica, ma con un carisma "negativo" nei confronti delle altre. Tipo la cattiva compagnia dietro una faccia da angelo.

La Directora invece si sta dimostrando un'allieva modello. Chiaro, bisogna dare il buon esempio. Ci hanno chiesto di mettere su carta uno schema del lavoro che stanno facendo, in modo da poterlo tenere a mente per i percorsi futuri. Buon segno. Domani passiamo al lavoro sui quadri e cominciamo la discussione sui temi che andremo a drammatizzare. Da quel momento saranno divise in due gruppi e lavoreranno separate, fino alla dimostrazione. Momento fondamentale per capire se è cambiato qualcosa attraverso il lavoro.
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Adesso intanto fuori piove. Finalmente un acquazzone. Non dico che sia proprio il caldo di Ferrara, ma non ci siamo lontani. Speriamo solo che smetta in tempo per poter fare l'attività di questa sera. Se ci sarà il fango poco male. Coi trampoli non ci si bagna. Al massimo resteremo incastrati. Noi e i bimbi di turno.

...

Piove che qualcuno dal cielo la manda. Passiamo il tempo coi bimbi della zona disegnando coi palloncini un po' di figure e far loro passare un po' l'uggia. Alle sei rolliamo invece verso il campo in macchina per dire agli altri bimbi che slittiamo a domani l'attività. Pensiamo di non trovarne nessuno, visto il diluvio. Invece sono lì, comunque, nonostante tutto. Ce ne stanno almeno una quarantina. Pensa un po' se brillava il sole? Col cuore rotto li rimandiamo a casa.

Il tempo che potremmo dedicare al riposo si commuta in altra fatica. Proposta di match di calcio. Rumeni contro selezione europea. Filiamo al palazzetto con tenute d'emergenza e scarpe inadatte. Il match è uno di quelli da urlo, 90 minuti in 6 contro 6. La mente vola al lavoro della mattina successiva, ma con poca convinzione. La palla comincia a rotolare prima che ci si possa ripensare. Dopo il primo tempo siamo sotto di cinque goal a zero. Nel secondo arrivano invece i crampi e le prime reti internazionali. Finiamo 6 pari, ma con qualche aiuto locale. Friendly match, non c'è che dire. La sera è la processione luttuosa dei muscoli distrutti. Barcolliamo da una stanza all'altra come zombi. Dopo cena è un attimo. Ti posi sul letto e la giornata è finita. Più energie per fare niente. Solo il pensiero veloce al domani e a quanto la pagheremo durante il lavoro.
The group is working
The group is working?
The group is working?
The group is working
The group is working
 
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